Sono almeno dodici secoli che la camicia accompagna l’uomo nella sua routine quotidiana, assumendo nel tempo diversi ruoli e significati: segno di eleganza, simbolo di nobiltà o appartenenza ad uno schieramento politico, dono galante o diplomatico. L’uso della camicia l’ha resa un elemento indispensabile del “vestire civile”.
La cultura inizia sempre con una tradizione, e infatti, seppur non nel senso in cui la intendiamo noi oggi, è un capo di abbigliamento molto antico nella moda uomo. La camicia pare fosse già nota ai tempi dei Romani, come una veste leggera, di lino, da portare rigorosamente sotto una tunica molto lunga e soprattutto nascosta, attraversando poi il Medioevo dove da semplice e quotidiano indumento, diventa addirittura un pegno per una promessa d’amore. Ma fino al 1500 il suo scopo principale era quello di proteggere il corpo dagli indumenti più pesanti e di essere usata come veste da bagno: un uso prettamente igienico e di riservatezza.
Successivamente, alla fine del ‘600, la camicia inizia ad acquisire dei connotati più simbolici, dove comincia ad essere ornata da pizzi e merletti che andavano a delineare le differenze sociali ed economiche tra la plebe e l’aristocrazia. Duecento anni dopo, con la comparsa della cravatta, la camicia diventa uno dei capi d’abbigliamento maschili più diffuso. Con i secoli inoltre, dal semplice e rigoroso colore bianco, iniziarono a diffondersi camicie colorate, da lavoro e addirittura quelle da indossare durante le attività sportive, diventando a tutti gli effetti uno status simbolo.
Basti pensare a come la struttura stessa della camicia, si sia adeguata al passare dei secoli e delle generazioni: fino ai primi anni del ‘900 infatti la camicia era obbligatoriamente staccata dai polsini e dal colletto, con il collo verticale e molto corto, ricordando molto quello che ai giorni nostri è diventato un colletto di tendenza, il colletto alla coreana. Oppure, alla famosa e confusa regola dei bottoni, che pare esista ancora oggi: camicie che si abbottonano a sinistra per le donne e a destra per gli uomini.
I tessuti stessi usati per la loro fabbricazione sono andati man mano adeguandosi con i tempi; dal lino dei tempi antichi, arrivando ad usare quasi tutte le fibre disponibili: il cotone, la seta, la lana, le fibre artificiali e quelle sintetiche, nonché i tessuti misti ottenuti con la mescolanza di due o più fibre (lino e cotone, cotone e fibre sintetiche, seta e fibre sintetiche, lana e cotone e così via). Nei tessuti da camiceria vengono usate le migliori qualità di filato; così, ad esempio, per il cotone si usano i cotoni egiziani e molto meno i cotoni americani in quanto i primi risultano più brillanti.
La camicia è il capo d’abbigliamento più versatile ed adattabile ad ogni tipo di situazione. Perfetta per gli outfit formali, indispensabile per aventi e cerimonie eleganti, adeguata anche per ambienti più casual. Nel nostro lifestyle di oggi sempre più libero dalle regole della moda uomo nasce un’interpretazione glamour della camicia, come vero capo d’estetica sopra i pantaloni e senza la giacca.
E voi, come usate la camicia? Ma soprattutto, qual è la vostra camicia preferita?