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Come ringiovanire con l’outfit giusto
Come ringiovanire con l’outfit giusto

Quando si parla di moda uomo, difficilmente ci si sofferma su quanto sia utile, soprattutto una volta superati gli "anta", usare l'abbigliamento per sembrare più giovani, o comunque per mostrare la propria età con fierezza, senza sembrare più maturi.


Esistono infatti alcuni trucchetti, ormai comprovati più e più volte, per apparire più giovani e freschi, a seconda dell’abbigliamento indossato; essere avanti con gli anni non significa rinunciare allo stile e al vestirsi bene.


Ecco alcuni consigli utili per scrollarsi di dosso qualche annetto di troppo e rimanere non solo al passo con i tempi, ma soprattutto con la moda.


Uno degli elementi principali da prendere in considerazione è la scelta dei colori: a prescindere dal brand o dalla moda del momento, ci sono alcuni colori che di default sono in grado di ringiovanire chi li indossa, a differenza di altri che possono mettere in risalto imperfezioni e quant’altro.


I colori in grado di farci letteralmente risplendere sono i colori chiari: il bianco, il beige, il grigio e il panna, ad esempio, donano un aspetto fresco e raffinato, tanto da ringiovanire; tali colori sono anche da valutare per la giusta scelta del jeans. Non da meno e l’attenzione per i giusti colori da abbinare al nostro sottotono della pelle, per comprendere meglio se ci si addicono colori più chiari o colori più scuri.


Altri elementi da prendere in considerazione e comunque da valutare anche secondo i propri gusti personali sono l’uso di piccoli accorgimenti e dettagli che posso aiutare a "tornare ragazzini".
Primo fra tutti, e non meno importante della scelta giusta dei colori, è quello di acquistare sempre abbigliamento della taglia giusta: addio dunque ad abiti larghi e fuori misura che donano subito un’aria sciatta e disordinata. Prediligere abiti della giusta misura e perché no, dal taglio "slim fit" (da non confondere con lo "skinny", più adatto agli adolescenti), un taglio giovanile e moderno, sia per quanto riguarda i jeans, le camicie e le giacche.


Per quanto riguarda le occasioni meno formali, è consigliabile preferire una felpa al posto del classico maglioncino che fa sempre un po’ vintage o una t-shirt al posto della classica camicia; è il metodo più semplice per nascondere subito qualche anno.


Ultimo step per perdere alla vista giusto quel paio di anni di troppo, è la scelta giusta delle scarpe, che ricade in maniera sfacciata su un bel paio di sneakers alla moda che con una sola mezza occhiata, rimodernano in un baleno, giacche e cappotti dal taglio super classico e più impegnativo, maglioni, camicie e pantaloni modello basic, donandogli una buona dose di carattere.


Per concludere c’è un detto che dice: "Gli abiti fanno l’uomo", e noi dopo questo articolo possiamo aggiungere, perché non farlo sembrare anche più giovane?

Parola d'ordine: Sostenibilità
Parola d'ordine: Sostenibilità

Siamo tutti d’accordo nell’affermare che la moda sostenibile è il futuro. Grazie alla consapevolezza che il cambiamento in questo settore è necessario, il mercato si sta modificando, o meglio, si sta adeguando. Va inoltre precisato che non si sta parlando di una mania o un trend passeggero: non è una questione di stile, ma di sopravvivenza. La nostra.

La moda sostenibile è quella che cerca di impattare il meno possibile sull’ambiente, non solo in fase di design e produzione, ma anche in termini di smaltimento dei capi stessi. I materiali utilizzati sono solitamente rigenerati, riciclati o prodotti con sistemi a basso impatto ambientale, ma soprattutto non sono dannosi e, cosa molto importante, sono fatti per durare nel tempo. Va inoltre aggiunto che la moda ecosostenibile e la moda etica vanno per mano insieme. Per quale motivo? Molto semplicemente perché la moda sostenibile mira come già detto e rispettare l’ambiente e la società, mentre quella etica rivolge una maggiore attenzione ad una produzione più umana e senza sfruttamento dei lavoratori e della loro stessa condizione.

La ricerca di materiali innovativi dal punto di vista ecologico e biologico è fondamentale per centrare l’obiettivo della sostenibilità. Qualunque sia il materiale usato per creare un abito o un accessorio, deve essere preferibilmente naturale e rinnovabile, che significa che la sua provenienza, e di conseguenza anche il suo processo produttivo, devono avere una bassa ripercussione ambientale. Troppo spesso infatti la coltivazione di filati è fatta con l’utilizzo di sostanze nocive o con grandi sprechi di acqua e combustibili fossili; questi sono alcuni dei punti chiave che determinano la sostenibilità di una materia prima.

Alcuni dei materiali più richiesti sono il cotone biologico e la canapa biologica, che sono utilizzati per creare apposite linee di abbigliamento; ci sono poi la juta, il bambù e l'ortica che sono tutte colture che non richiedono l’uso di insetticidi, diminuendo così i rischi per la salute. Inoltre, il diffondersi del riciclaggio, altro aspetto molto importante della moda sostenibile, porta a chiudere il ciclo di vita di un prodotto, evitando che finisca in discarica.

L’esistenza di una moda ecosostenibile è di notevole importanza perché il consumo di moda è molto diffuso nelle economie industrializzate: come ben sappiamo la moda è fondata su tendenze ed il ciclo di vita di un prodotto “alla moda” risulta molto breve, portando così ad un elevato accumulo di materiali molto spesso non biodegradabili ed altamente inquinanti per l’ambiente circostante. Basti pensare come l’uso smisurato di materiali di ogni tipo, la loro lavorazione e le risorse utilizzate, fanno della moda uno dei settori più inquinanti al mondo.

Purtroppo non esistono ancora un capo d’abbigliamento o una calzatura al 100% sostenibili, ma possiamo concludere affermando che la sostenibilità della moda è il possibile risultato di tante azioni, responsabili, effettuate da tanti soggetti, indirizzate a salvaguardare la salute del pianeta. Per tanti può sembrare un’utopia ma con le giuste attenzioni e decisioni, il raggiungimento di un tale obbiettivo è più reale di quanto si possa pensare.

La Coppola: dalla Sicilia alle serie TV con stile
La Coppola: dalla Sicilia alle serie TV con stile

La coppola, il cappello anni ’20 per eccellenza, è diventato grazie alla serie Netflix "Peaky Blinders" uno degli accessori must-have della stagione autunno/inverno, tornando prepotentemente di moda, aggiungendo un tocco di eleganza senza tempo.

Ma parliamoci chiaro, ben prima delle serie TV, la coppola è da sempre considerata uno dei simboli della Sicilia, anche se andando a scavare più a fondo, si scopre che questo berretto ha origini ben più lontane dal nostro caro e amato mezzogiorno. Risale infatti al 1500 una legge inglese che imponeva ai non-nobili di coprirsi il capo con cappelli in lana, al fine di salvaguardare il made in England. L’uso della coppola non è quindi iniziato come una tendenza, ma come una necessità, fino a diventare un punto fermo nella moda maschile per secoli.

La coppola nasce in quegli anni: un berretto in tessuto tweed (lana) o cotone, caldo e avvolgente, riservato alla classe operaia. La corona liscia di questo berretto, composta da un unico pezzo foderato è studiata per appoggiarsi leggermente sulla tesa rigida del cappello; queste due parti sono spesso cucite o in alcuni modelli, unite da un bottone a pressione. E’ proprio la forma allungata del retro della testa fino alla visiera che ha fatto sì che questo cappello inglese prendesse il nome di "flat cap".

Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, alcune famiglie inglese intrapresero commerci con la Sicilia, diffondendo la moda tra i proprietari terrieri locali, inizialmente tra le personalità di prestigio e successivamente a tutta la popolazione.

A partire dagli anni ’20 la coppola smette di essere un accessorio esclusivo delle classi operaie e con il passare dei secoli diventa un vero e proprio simbolo di eleganza maschile: il copricapo per eccellenza del country gentleman. Meno formale dei modelli più vistosi come il modello Fedora e più raffinata rispetto al basco, la coppola, con il suo design più casual e versatile, ha anche il suo lato funzionale: infatti la sua visiera è abbastanza corta da permettere di tenere gli occhi all’ombra, ma senza ostruire la vista verso l’alto. Il tessuto morbido inoltre, permette di riporla con facilità sia in tasca che nella borsa.

Ma come abbinare la coppola? Questo cappello, tessuto permettendo, è da indossare solitamente in autunno e inverno o tra l’inverno e la primavera, un capo ideale per la mezza stagione insomma. E’ perfetta sia con un look più casual donandogli quel pizzico di carattere in più, sia con un outfit decisamente più elegante e formale. Si abbina benissimo ad ogni look, ma in modo particolare agli impermeabili, ai trench, ai piumini ed ai cappotti più formali.

Siete amanti dei look della Famiglia Reale? Un abbinamento ideale potrebbe essere quello copiato dal Principe Carlo: per lui non manca mai un bel giubbotto Barbour in abbinamento ad una calda coppola. Un look da vero british man!

Se siete dunque alla ricerca di un dettaglio per il vostro outfit, che faccia la differenza, la coppola è sicuramente un accessorio di stagione che fa al caso vostro, da vero gentlemen.

Red Wing: percorso e storia di un prodotto divenuto icona
Red Wing: percorso e storia di un prodotto divenuto icona

Il brand Red Wing ha origine in una cittadina sulle rive del Mississipi in Minnesota, dove già nella metà dell’800 una piccola bottega confezionava artigianalmente scarpe e stivali. Nel 1905 la Red Wing Shoes nasce ufficialmente e diventa una delle più importanti fabbriche del mondo di scarpe e stivali da lavoro.

Grazie all’accurata attenzione per la sua lavorazione, la Red Wing diventa il fornitore ufficiale di scarpe per l’esercito americano; proprio con lo scoppio della prima guerra mondiale, raggiunge il boom della produzione dal momento che ogni soldato americano indossava uno dei modelli Red Wing più famoso e venduto del brand: lo stivale NU16.

I modelli storici dell’azienda sono così arrivati ai giorni nostri, passando per ben due conflitti mondiali, così come erano allora: con tutta la tradizione, la robustezza e la qualità tipica del brand. Tutto sta nell’accuratezza della scelta dei materiali, in particolar modo dei pellami, quelli più robusti, ed il trattamento a cui vengono sottoposti, con olii naturali che ne garantiscono la resistenza all’acqua e la durata nel tempo grazie alle robuste cuciture. Non per questo la Red Wing è una delle aziende che ha saputo unire i metodi di lavorazione di una volta all’arrivo delle nuove tecnologie, con uno sguardo al futuro, ma senza mai dimenticare il passato.

Ma prima di chiudere, togliamoci una curiosità: da dove arriva il nome Red Wing – Ala Rossa? Pare che il fondatore del brand, all’epoca, avesse deciso di prendere il nome rendendo omaggio ad un nativo americano chiamato appunto Red Wing, leader di quelli che erano gli abitanti originari del territorio del Minnesota.

Red Wing: un brand dal fascino intramontabile ormai da 115 anni che non conosce e non teme rivali.

La camicia di lino: l'essenziale in vacanza
La camicia di lino: l'essenziale in vacanza

Quando si parla di estate e di moda maschile, non può che non venire in mente lei: la camicia di lino. Realizzata in fibre naturali, è uno di quei capi che dovrebbe essere sempre presente nel guardaroba maschile e non solo; un emblema dello stile casual chic ed essenziale per superare le torride giornate estive, grazie alla sua capacità traspirante.

Se l’estate ci impone tessuti freschi e leggeri, la scelta più azzeccata è proprio quella di scegliere tessuti naturali e freschi pur non rinunciando all’eleganza. Proprio il lino è uno dei materiali migliori in ambito sartoriale in quanto, formato principalmente da cellulosa, è un tessuto forte e duraturo nel tempo, senza soffrire troppo i lavaggi frequenti.

Ormai i tagli, le tipologie di colletto e le nuance cromatiche sono davvero tante e con l’imbarazzo della scelta, ma quando si parla di stagione estiva, per non stonare troppo l’ideale sarebbe scegliere colori ispirati alla sabbia, pastello e gli immancabili colori caldi. Ma quando indossarla?

Uno dei pregi della camicia in lino è sicuramente quello di regalare un’eleganza comoda ma senza smania. Non è adatta ai patiti della perfezione perché una volta indossata, tende a stropicciarsi subito donando quell’effetto vissuto.

Parliamoci chiaro, è la compagna ideale da mettere in valigia in vacanza, lontano dalla solita routine quotidiana e troppo impostata. La si può indossare proprio per andare in spiaggia, magari con il costume da bagno i bermuda, oppure per un aperitivo a bordo piscina o una cena informale perché no…in infradito!

Parlando di abbinamenti, per un look casual chic, tipico delle serate mondane estive, l’ideale potrebbe essere una camicia in lino blu scuro abbinata a pantaloni in cotone a tinta chiara (o viceversa) con delle scarpe in pelle che richiamano la cintura: un tripudio di eleganza!  Se invece volete osare, un’idea per un look business adatto agli stacanovisti estivi, potrebbe essere quello di abbinare la camicia in lino ad un blazer (perché no, magari in lino anche quello), fazzoletto nel taschino ed un bel paio di scarpe con in lacci, ed il gioco è fatto!

Tendenze dell'estate: il ritorno delle Ballerine
Tendenze dell'estate:  il ritorno delle Ballerine

Ne avevamo avuto un piccolo assaggio sulle passerelle già due anni fa, ma è quest’anno, il 2021, che si può decretare ufficialmente come l’anno del ritorno delle tanto comode e amate ballerine. Una deliziosa scarpetta che ha conquistato il titolo di eleganza e praticità come icona di stile e che affascina da oltre settant’anni.

La comodità quando si tratta di scarpe, si sa, è una cosa molto importante e non c’è nulla come una scarpa comoda che possa rendere le nostre giornate infinite, un po’ più dolci e perché no, anche in linea con la moda del momento. La scarpa è un accessorio chiave per rendere un look più o meno elegante, ma non è detto che se una scarpa è bassa, allora non possa essere chic, anzi.

Di modelli di ballerine ce ne sono per tutti i gusti. Quelle di seta sono le più eleganti, ideali se abbinate ad un pantalone a sigaretta. Ci sono poi le ballerine in pelle che nel colore nero esprimono il massimo splendore; ideali per un look sbarazzino. Ci sono anche ballerine in gomma, molto colorate e plasmabili nelle forme: ideali sotto i jeans con una t-shirt. Quelle di cotone e tela sono invece le più sportive. Le ballerine in vernice invece risultano essere le più eleganti abbinate ai giusti accessori e sono ideali per un’uscita serale.

Inclini alle tendenze che accoppiano l’eleganza con la comodità, le ballerine che indosseremo quest’anno sono rigorosamente flat e realizzate in morbidissima pelle, con alcuni accorgimenti come parti in metallo, cinghiette, lacci o decorazioni di vario tipo per un tocco di stravagante particolarità. Ideali con pantaloni larghi (wide), tailleur destrutturati e jeans; ma anche con una gonna sia corta che lunga, più ampia e abiti mini.

Insomma, la ballerina sta bene con tutto. E’ la scarpa che merita il minimo impegno per essere abbinata in maniera impeccabile; è uno dei modelli di scarpa femminile più versatili e quel che è certo è che non esiste scarpa migliore per essere chic e comoda allo stesso tempo.

Da bombardieri a motociclisti: come scegliere una giacca in pelle
Da bombardieri a motociclisti: come scegliere una giacca in pelle

Nell’instabile mondo della moda, è noto come cosa è in voga oggi, potrebbe essere messo da parte domani. Molto spesso, però, ci si può imbattere in indumenti che hanno una sua sorta di privilegio naturale per resistere ai cambi di moda; la giacca in pelle è proprio uno di questi. Quello della giacca in pelle è uno stile che è riuscito a mantenersi affermato durante tutti i cambi di tendenza del passare dei decenni.

E’ un dato di fatto inoltre, che una giacca in pelle di qualità, sia sempre un significativo investimento di denaro ed è dunque saggio valutare bene prima di un dispendioso acquisto che potrebbe poi rivelarsi una delusione. Ma quali modelli di giacche in pelle possiamo valutare per il nostro acquisto? Eccone un elenco.

Il bomber in pelle 

Nato per fornire un po’ di conforto dalle dure condizioni dei viaggi ad alta quota, il bomber diventa una delle dotazioni standard per i piloti dell’aviazione americana. Nonostante ci sia stata un’ampia varietà di modelli, è stato il modello A1 dell’American Air Force, nato nel 1927, a diventare il prototipo definitivo del bomber.

Il capo nasceva foderato in pelle bovina con chiusura a bottoni e polsini in lana a costine, con il collo alto, per ripararsi al meglio dai venti pungenti dell’altitudine. Successivamente, il modello è stato sorpassato dall’A2, con il beneficio della chiusura a zip, che gli concedeva una maggiore rapidità nell’indossarlo. Sarà proprio l’A2 a fornire il modello definitivo del moderno bomber che conosciamo ed indossiamo tutt’oggi.

Ma come indossarlo? Per antonomasia è un capo casual e sarebbe più opportuno abbinarlo ad un outfit altrettanto comodo, come una polo, una camicia scozzese, pantaloni in tonalità più calda e maglioni a collo alto per i mesi più freddi.

Giacca da campo in pelle

La field jacket leather, o giacca da campo, nacque anche lei in terra americana, quando il maggiore generale americano JK Parsons, durante la seconda guerra mondiale, chiese di elaborare  una giacca (giacca Parsons), ideata su misura per i suoi soldati; la sua peculiarità era la moltitudine di tasche da utilizzare per riporvici colpi di riserva ed altri accessori da combattimento, che ai giorni nostri e ovviamente in tempo di pace, sono ancora molto utili per riporre, chiavi, portafogli e telefoni.

Il modello, che si può definire un cugino più raffinato ed un passo avanti rispetto al Barbour, è anch’esso fabbricato in pelle e sembra adattarsi perfettamente alla moda cittadina. La Valstar, famosa per il suo fuori tempo, il valstarino, rappresenta molto bene lo stile: pelle morbida, scamosciata, dai colori intensi e dal gusto raffinato.

La giacca biker in pelle

Non c’è forse nessun altro capo che trasmetta un senso di anarchia, come una giacca da motociclista in pelle nera; basti pensare a quando Marlon Brando è apparso nel ruolo del cattivo ragazzo Johnny Strabler nel film “The Wild One”, che indossandone proprio una, ha consolidato per sempre lo status di icona ribelle del motociclista.

Oltre ad avere sicuramente molteplici meriti estetici, il design della giacca da motociclista, ha anche molti lati pratici: la cerniera, volutamente asimmetrica, ha una doppia funzione, quella di impedire al vento di infiltrarsi all’interno e quella di favorire i movimenti del motociclista, una volta in sella al suo bolide. E’ molto importante infatti, al momento della scelta della giacca giusta, assicurarsi che sia aderente quasi come una seconda pelle e che una volta indossata, vi faccia sentire dei veri duri.

E voi di che filosofia siete? Date un’occhiata al nostro sito è alle nostre proposte in pelle!

Save the Duck: il piumino amico dell'ambiente
Save the Duck: il piumino amico dell'ambiente

Il logo stesso del brand Save the Duck fa dell’ironia e la dice tutta, focalizzato a comunicare in maniera diretta il proprio messaggio: un papero che se ne va fischiettando, con una goccia di sudore sulla fronte dopo essere scampato alla spennatura; un bollino che sembra quasi un cartello stradale che va a colpire proprio chi ha un certo tipo di coscienza e sensibilità.

Save the Duck nasce ufficialmente nel 2012, ed è un marchio italiano focalizzato nella produzione di piumini per uomo e per donna; l’innovativo brand non realizza piumini in vera piuma d’oca, bensì, in piuma sintetica, realizzata in nylon giapponese con un’imbottitura in tecnologia “plumetech”, un’ovatta tecnica termoisolante soffice, che viene usata nell’imbottitura al posto della vera piumae che dona maggior calore, comfort e morbidezza a chi lo indossa.

I prodotti Save the Duck sembrano soddisfare tutti i criteri desiderabili: sono cruelty-free, hanno un prezzo non eccessivo, sono realizzati con un occhio di riguardo per l’ambiente, con materiali tecnici e resistenti, che rispettano la filosofia del produrre un capo che duri a lungo anche se questo si traduce in meno pezzi d’acquistare.

I capi, e le loro collezioni hanno una doppia anima, sportiva e metropolitana, sono perfetti per le temperature più rigide, ma non perdono mai il legame con la città. Giacche che permettono ai ‘save the duckers’, non solo di proteggersi dal freddo, ma di sposare un modo di essere, un modo di concepire la vita di tutti i giorni. 

La collezione di Save the Duck, infatti, ha diverse linee, ognuna con un’anima diversa. Accanto a quella classica con il logo arancione, che ricicla il Pet vergine per realizzare l’imbottitura, ci sono i capi con il logo verde, realizzati utilizzando bottiglie di plastica riciclate ed una linea per gli amanti del mare, identificata con il bollino azzurro, che utilizza tessuto prodotto con le reti da pesca recuperata con le reti del mare.

Nessuna piuma d’oca dunque, ma solo colori accesi, materiali ricercati, linee di tendenza e dettagli di stile, consentono a Save the Duck di offrire un prodotto eco-friendly, che rispetti gli animali e l’ambiente, ma non a discapito di qualità, praticità e comfort.

Se anche voi siete amici delle anatre, date un’occhiata ai nostri piumini Save the Duck sul nostro e-commerce.

Il fascino del Blazer da donna
Il fascino del Blazer da donna

Il blazer da donna si è fatto strada nel tempo come capo simbolo dell’emancipazione femminile ed è ormai diventato un capo irrinunciabile. Versatile ed elegante, è un capo che si adatta facilmente a qualunque tipo di look: si presta infatti a quasi tutti i tipi di outfit, dal casual all’elegante, passando anche per lo sporty-chic.

Ma prima di addentrarci nell’argomento, è interessante soffermarsi sulla distinzione e sulla differenza che c’è fra la giacca e il blazer; come molti infatti pensano, la differenza fra i due capi non si limita all’uso, più formale per l’uno e meno formare per l’altro, ma ci sono alcuni particolari che fanno una vera e propria differenza e che permettono di distinguerli tra di loro.

La giacca fa parte di un completo solitamente elegante e, proprio per questo, andrebbe sempre indossata con pantaloni abbinati. Il blazer, al contrario è un capo con un’identità propria, creato per essere indossato in look formali e informali, senza una vera e propria appartenenza o continuità con altri capi. Una delle sue caratteristiche migliori, è infatti quella di essere considerato un capo molto versatile e facile da abbinare.

Solitamente il blazer femminile ha la caratteristica di essere un po’ più stretto in vita per delineare meglio la forma del corpo; sarebbe consigliabile per chi non volesse attirare troppa attenzione su dei fianchi un po’ più abbondanti, optare per un blazer dal taglio lungo. Per quanto riguarda i colori da scegliere, il blu, il nero o comunque colori neutri, restano sempre e comunque i più facili da abbinare con tutto e conservano quel tocco classico.

Ma come abbinare il blazer da donna?

A volte basta davvero un po’ di fantasia e arguzia per creare look interessanti: per chi è in cerca di un outfit particolarmente attraente un’idea potrebbe essere quella di indossare un blazer della stessa lunghezza di un mini abito abbinato ad un bel paio di scarpe basse, per un look da giorno; per un look serale e più elegante, basta puntare su un blazer in raso o velluto ed indossare un bel paio di scarpe con il tacco. Se si decide di dare un taglio molto moderno al proprio look invece, si può abbinare il capo ad un paio di jeans, magari skinny, con qualche strappo o delavè, una camicia bianca ed un paio di decolletè o perché no, di sneaker all’ultima moda.

Altri abbinamenti ideali del blazer, potrebbero essere anche con gonne corte, short o bermuda per chi è solita portarli. Una chicca per dare tono al proprio outfit e non passare del tutto inosservate potrebbe essere l’idea di abbinare capi tipicamente femminili, quali abiti lunghi da sera o più romantici in stile bohemien, con capi prettamente maschili, quali appunto il blazer.

Un ultimo consiglio, per smorzare un po’ quel pizzico di formalità proprio del blazer, potrebbe essere un’idea portarlo aperto, con magari il bavero alzato e le maniche tirate su; giusto per donarsi un po’ di aria scompigliata mista ribellione.

Ci teniamo a precisare, inoltre, che questi sono solo consigli da cui prendere spunto; usiamo apposta il condizionale perché quando si parla di abbigliamento e look, si parla sempre si qualcosa di troppo personale e di natura emozionale per essere confinato e relegato a delle semplici “regole” da seguire, indi per cui, bando alla fantasia!

Sul nostro sito, troverete alcuni modelli di blazer da donna molto interessanti!

Lo smanicato e come indossarlo
Lo smanicato e come indossarlo

Che cos’è lo smanicato? Semplice, una giacca senza maniche, nella comune eccezione, un gilet imbottito. Stiamo parlando di un capo ideale per le mezze stagioni che necessita anch’esso di un background per poterne comprendere lo stile e saperlo abbinare con consapevolezza. Di origini francesi e poi importato in terra inglese, il gilet diventa un capo molto usato per il tempo libero, quale caccia, pesca o equitazione ed ideale per le stagioni intermedie.

Stiamo parlando di quelle stagioni in cui l’estate o l’inverno sono finiti ma si portato dietro strascichi capricciosi per il quale si esce alle sette del mattino e ci si iberna dal freddo, mentre alle due del pomeriggio sembra di essere nel deserto del Sahara e si muore di caldo, per poi tornare alla sera, appena usciti dal lavoro, in cui torna a colpirci il freddo gelido. Ecco, proprio in queste mezze stagioni, il nostro guardaroba e noi di conseguenza, non sapendo cosa metterci, andiamo letteralmente in tilt. Ma ci sono alcuni capi “salvavita” che non possono proprio mancare nel nostro guardaroba: uno di questi è proprio lo smanicato.

Per molti questo capospalla è una vera e propria moda, mentre per altri è più una necessità; i punti a favore di questo capo d’abbigliamento sono sicuramente molti, uno fra tutti il pregio di tenere la porzione più importante del corpo al caldo, senza creare limiti ai movimenti. Oggi infatti, grazie alle imbottiture chiamate “100 grammi” e ai tessuti di ultima generazione in materiale riciclato e che fa bene all’ambiente, un gilet imbottito diventa subito light e funzionale; non per questo il valore di uno smanicato è racchiuso in due elementi fondamentali da valutare al momento dell’acquisto: il tessuto di realizzazione e la sua imbottitura interna. Un occhio di riguardo anche alla scelta della taglia, uno smanicato imbottito è bello se aderisce bene alla linea del busto, altrimenti si rischia un effetto fagotto.

Adesso approfondiamo su come inserirlo nel nostro outfit quotidiano, senza necessariamente stravolgerlo, ma anzi, completandolo e dandogli qualche sfumatura di originalità. Premesso che i colori più facili da scegliere e di conseguenza da abbinare, sono sempre i soliti: blu, nero e perché no, il grigio; per i più coraggiosi si può anche valutare un bel verde british.

Premesso che un bel gilet sta bene perfino su un completo sartoriale, così come su uno spezzato più sportivo, un look ideale da ufficio potrebbe essere quello di abbinare un gilet trapuntato con una camicia, una giacca leggera, dei pantaloni chino, abbinati a delle scarpe modello francesina per non rinunciare all’eleganza. Se, al contrario, in ufficio si respira aria informale, un’idea potrebbe essere quella di abbinare lo smanicato ad un caldo cardigan. Per i più dinamici invece, l’ideale potrebbe essere quello di indossare il gilet con una polo dal taglio a manica lunga che magari riprenda il colore di qualche dettaglio del capospalla e per quanto riguarda i pantaloni, i cari e vecchi denim che non passano mai di moda, abbinati con un paio di moderne sneakers.

Dunque è proprio lo smanicato, l’indumento che vince in assoluto il premio di “capospalla di stagione” perché copre, protegge e riscalda, senza ingombrare, adattandosi perfettamente a tutti gli stili che la quotidianità può richiedere.

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